Parco Nazionale del Gran Paradiso

Parco Nazionale del Gran Paradiso cosa vedere: tra storia e villaggi

Il Parco Nazionale Gran Paradiso è un’area protetta istituita dallo Stato situata nelle valli attorno al massiccio del Gran Paradiso.
Il comprensorio del Gran Paradiso comprende la Val di Cogne, la Valsavarenche e la valle di Rhêmes che sono in parte incluse nel Parco Nazionale e la Valgrisenche.
Un territorio dalla natura incontaminata e in parte protetta dal Parco Nazionale del Gran Paradiso istituito quasi un secolo fa!
Questo itinerario descrive le bellezze dei luoghi ai piedi del Parco affinché il viaggiatore possa coniugare le escursioni in montagna con la visita ai siti storici del luogo.
Un itinerario tra borghi e villaggi per scoprire cosa vedere nel Parco Nazionale del Gran paradiso.

Aymavilles e Cogne

Superato l’abitato di Aosta in direzione Monte Bianco si raggiungono le valli del Gran Paradiso, un tempo meta prediletta per i re italiani per compiervi le loro battute di caccia. Il fondovalle oggi è costellato di numerosi castelli come il Castello Reale di Sarre che si erge su un promontorio ed era la sede del Re quando in estate si recava in Valle d’Aosta per cacciare stambecchi e camosci. Sull’altro lato della Dora si trova invece il dolce abitato di Aymavilles circondato da numerosi vigneti.
Il Castello di Aymavilles, ai piedi della Val di Cogne, è stato recentemente restaurato ed aprirà presto i battenti. Costruito in epoca medievale, il castello si trasformerà poi nella raffinata dimora barocca della famiglia Challant arricchita da un ampio parco.

Salendo la valle più celebre tra quelle del Gran Paradiso, la Val di Cogne, merita sicuramente la visita il Ponte acquedotto romano di Pondel. Il ponte costruito in una gola scavata dal torrente Grand Eyvia risale al 3 a. C., in piena età augustea. L’opera era un bene privato che serviva le cave di marmo situate ad Aymavilles date in concessione ad un imprenditore padovano. Oggi il ponte è percorribile sia nella parte alta dove un tempo scorreva l’acqua, ma anche il passaggio coperto è oggi percorribile consentendo di scoprire la sorprendente struttura di questo gioiello di ingegneria romana.

Salendo la celebre valle di Cogne, il paesaggio muta ed i vigneti e i boschi lasciano il posto alle radure del Parco. Alla fine della Valle un’ampia piana accoglie il bel paese di Cogne, meta ideale per famiglie e per escursionisti. Qui la natura la fa da padrona, ma anche il paese ricco di storia merita una visita: la bella chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Orso, la Maison des Pitz dove abili merlettaie producono il famoso pizzo a tombolo e la fontana di ferro sono solo alcuni sei simboli di questo incantevole villaggio situato tra la Valnontey e il Vallone dell’Urtier, celebri a loro volta per il magnifico paesaggio e per le impetuose cascate di Lillaz.

Parco Nazionale Gran Paradiso cosa vedere: Introd

Situato su un terrazzo dominante la valle della Dora Baltea, si trova Introd noto a molti per aver accolto i Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVII durante le loro vacanze estive.
Il paese di Introd, che significa “tra le acque”, sorge ai piedi della Valsavarenche e della Val di Rhemes ed è dominato dal bel castello. Il Castello di Introd, di proprietà privata è visitabile solo in estate, esso risale al XIII secolo e venne seriamente danneggiato da un incendio nell’Ottocento. Gli interni vennero quindi restaurati nel Novecento prendendo “libero spunto” dai numerosi castelli valdostani.
Raggiunta la cima della torre centrale, circondata dalla cinta poligonale si può godere di un panorama unico sulle vette che circondano Aosta e sul Monte Bianco!
Il parco del castello custodisce ancora un antico granaio dalla serratura particolarissima: essa raffigura infatti un castello munito di torri. Fuori dal castello si trova cascina Ola è uno degli esempi più significativi di costruzione rurale in valle d’Aosta.
Altro luogo di interesse è il villaggio di Les Combes che ospitò i Papi e per i più piccini il Parc Animalier d’Introd, un parco faunistico dove poter ammirare la fauna locale in un habitat protetto.
In località Ville Dessus di Introd, si trova inoltre Maison Bruil, un’antica casa rurale perfettamente conservata dove è stata allestita la “Maison de l’alimentazione” che ha l’obiettivo di far conoscere i prodotti tipici e le antiche tecniche di conservazione degli alimenti.
Da Introd si risalgono due vallate: la Valsavarenche e la Val di Rhêmes.

Castello di Introd

Castello di Introd

La Valsavarenche e la Val di Rhêmes

La Valsavarenche è situata nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso ed è la base migliore per l’ascensione alla sua montagna più alta, il Gran Paradiso (4061 m) appunto, e alla Grivola (3969 m).
La vallata, selvaggia e incantevole nello stesso tempo venne già scelta nell’Ottocento dai Savoia per le battute di caccia al camoscio e allo stambecco. Oggi Valsavarenche è un piccolo paese immerso nella quiete e nel silenzio.
Il piccolo villaggio accoglie uno dei tre centri visitatori del Parco Nazionale del Gran Paradiso dove sono esposti i principali aspetti naturalistici ed è sviluppato il tema dei predatori.
Dall’ultima località raggiungibile in auto. Pont, si può raggiungere (a piedi) il Colle del Nivolet che collega la Valsavarenche con Ceresole Reale in provincia di Torino

Parallelamente alla Valsavarenche si trova la valle di Rhêmes sul fondo della quale si staglia
maestosa la Granta Parey. La vallata conta due soli paesi: Rhêmes-Saint-Georges tranquilla località dalla quale dipartono numerose escursioni e Rhêmes-Notre-Dame che ospita il centro di visitatori del Parco Nazionale del Gran Paradiso dedicato alla figura del gipeto. Una vallata tranquilla e silenziosa dove godere della natura incontaminata del Parco Nazionale del Gran Paradiso

Parco Nazionale Gran Paradiso cosa vedere: Arvier

Poco lontano da Introd, sul fondovalle si trova Arvier, piccolo borgo nato lungo la Via delle Gallie. Oggi il nome Arvier è associato al famoso vino rosso Enfer d’Arvier, uno dei primi vini valdostani ad ottenere la denominazione D.O.C. e prodotto dai vigneti posti sul versante più assolato.
Nel centro del paese si trovano la chiesa parrocchiale con annesso il museo di arte sacra ed il Castello La Mothe, costruito verso la fine del XIII secolo.
Pochi sanno che Arvier ha dato i natali a Maurice Garin, vincitore del primo Tour de France nel 1903. Garin era emigrato in Francia per fare lo spazzacamino e per il suo fisico esile e minuto venne soprannominato le “petit ramoneur” (piccolo spazzacamino, appunto)!

Valgrisenche

Alla Valgrisenche si accede salendo dal borgo di Leverogne ad Arvier. Da qui si può raggiungere il Santuario di Notre-Dame de Rochefort a cui fa da sfondo il magnifico ghiacciaio di Château Blanc. La cappella fu costruita alla fine dell‘Ottocento nel luogo in cui si ergeva il castello di Tommaso I di Savoia, già in rovina alla fine del XVIII secolo. Per raggiungere il santuario e godere di un bel panorama sul fondovalle è necessario percorrere a piedi un ripido sentiero lungo il quale si incontrano cinque oratori che rappresentano i Misteri del Rosario.
Poco oltre su una rupe si erge il più solitario dei castelli valdostani: il castello di Montmayeur di cui rimane il torrione cilindrico del XIII secolo.
La valle di Valgrisenche è dominata dal ghiacciaio del Rutor ai piedi del quale, a 1664 m di altitudine sorge il villaggio di Valgrisenche.
Il paese è raccolto intorno alla chiesa parrocchiale di San Grato dal bel campanile romanico. La vallata è celebre per la sua centenaria tradizione di lavorazione del drap, tessuto tradizionale fatto con lana grezza ricavata dalle pelli delle pecore Rosset e tessuto a mano su antichi telai.

Parco Nazionale Gran Paradiso cosa vedere: Avise

Proseguendo sulla statale, sosta all’antico borgo di Avise, punto strategico in epoca romana sulla strada delle Gallie. Nel bel borgo sono presenti numerosi castelli come il Castello di Avise realizzato nel 1492 per volere di Bonifacio d’Avise con lo scopo di avere una residenza di prestigio.
Poco oltre si trova un altro castello, il castello di Blonay, risalente alla metà del XII secolo è costituito da un robusto torrione con merlatura e numerose feritoie.

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LA FOTO DI AYMAVILLES E' DI MARIAGRAZIA SCHIAPARELLI CHE RINGRAZIO, ALTRE SONO TRATTE DA WWW.LOVEVDA.IT