Avete mai visitato il Donnas? Se non lo avete fatto allora non perdetevi la lettura di questo articolo su cosa vedere a Donnas.
Donnas, a pochissimi chilometri dal famoso Forte di Bard, è proprio una di quelle località poco frequentate ma ricche di storia, tradizioni e buon vino.
Di seguito suggerimenti su Donnas cosa vedere e cosa fare.
Contenuti
- 1 Donnas cosa vedere: Strada e Arco romano
- 2 Donnas cosa vedere: Il borgo medievale di Donnas
- 3 Ecomuseo della vite e del vino
- 4 Ecomuseo Latteria turnaria di Treby
- 5 Donnas cosa vedere:Torre di Pramotton
- 6 Le chiese
- 7 Manifestazioni: Fiera di Sant’Orso
- 8 Attività: Climbing Park Balteo
- 9 Turismo enologico
Donnas cosa vedere:Strada e Arco romano
Ad ovest del Borgo, a pochi metri dalla Cappella di Sant’Orso, sorge il sito archeologico più importante del paese: la strada romana.
La strada, lunga 221 metri e larga circa 5 metri, è intagliata nella roccia e porta ancora i solchi carrai. A testimonianza del lavoro ciclopico svolto dai Romani l’imponente arco. Nella parete che fiancheggia la strada è ricavata anche una pietra miliare che porta scolpito il numero romano XXXVI, indicante le miglia che si contavano a partire da Aosta (Augusta Praetoria). Si possono anche notare alcuni scalini che in passato servivano per scendere sulla riva del fiume dove era posto un attracco per le barche.
Donnas cosa vedere: Il borgo medievale di Donnas
Il borgo di Donnas, dove in meno di mezzo kilometro si attraversano ventuno secoli di storia, svela la sua unicità non appena si supera la porta a est, infatti qui ancora oggi si respira l’atmosfera dei secoli passati.
Le antiche date incise sugli architravi in pietra, gli affreschi, gli antichi stemmi, le finestre medievali e i portoni intagliati, sono solo parte di un vastissimo patrimonio storico.
Tra i palazzi degni di nota c’è Palazzo Enrielli edificato nel XVI secolo, con una splendida scalinata interna, nel tempo l’edificio cambiò destinazione d’uso diventando una scuola, un albergo e anche un carcere ed in futuro accoglierà alcune strutture ricettive.
La grande peculiarità del borgo è la presenza di un’antica zecca voluta alla metà del Trecento dal Conte Aimone di Savoia e il cui edificio presenta ancora oggi alcune finestre a crociera con stemma e nodi Savoia a simboleggiare l’antico lignaggio.
Degna di nota la Cappella di Sant’Orso, sorta sul lato occidentale del borgo per proteggerlo dalle inondazioni della Dora Baltea. L’edificio ha origini antiche ed oltre ad aver ospitato la Confraternita del Santissimo Sacramento venne riccamente affrescata durante il Settecento.
Da non perdere infine una sosta alla Cooperativa Lou Dzeut, che da trent’anni continua l’antica tradizione artigianale della tessitura della canapa. La canapa era impiegata per confezionare biancheria e indumenti, teli per il bucato e per il fieno, cuscini da trasporto e sacchi, nonché per produrre spago per cucire le suole delle pantofole. Oggi come un tempo Lou Dzeut tesse a mano la tela di canapa, confezionando e ricamando i manufatti.
Ecomuseo della vite del vino
Il museo è ospitato nelle cantine di un elegante edificio ottocentesco costruito dal commendatore Federico Selve.
Le cantine hanno ospitato dal 1971 al 1976 la sede delle Caves Coopératives de Donnas, produttrici del primo vino a Denominazione di Origine Controllata della Valle d’Aosta: il Donnas DOC.
La situazione climatica di cui gode Donnas ha infatti favorito da sempre la coltivazione di piante mediterranee come la vite. I primi documenti riguardanti la viticoltura a Donnas risalgono al Medioevo. Gli enormi lavori di terrazzamento e le difficoltà imposte da un territorio in forte pendenza, hanno fatto sì che questa sia definita viticoltura eroica. Attività profondamente radicate nella cultura locale, la produzione e la commercializzazione del vino sono oggi anche il veicolo per la valorizzazione dell’intero territorio.
Nel museo potrete quindi ammirare attrezzi e oggetti legati alla raccolta dell’uva e alla sua trasformazione, molti dei quali ancora in uso dai vignerons locali.
Ecomuseo Latteria turnaria di Treby
L’edificio è stato originariamente sede della Confraternita dello Spirito Santo fino al 1902, data in cui la latteria sociale di Treby ne acquista i locali.
La latteria aveva lo scopo di organizzare i produttori di latte vaccino, che conferivano il loro prodotto, poi trasformato in formaggi dai casari. La raccolta del latte era seguita con particolare attenzione sia da un punto di vista contabile sia da un punto di vista igienico. La latteria aveva anche un ruolo sociale, infatti era gratuitamente garantita una quota di latte ai bambini e ai poveri e restò attiva fino al 1980, data in cui la società venne sciolta.
Mentre i locali usati come latteria sociale conservano l’attrezzatura utile al conferimento del latte e alla successiva lavorazione casearia, nella sala attigua, interamente affrescata, emergono invece le testimonianze dell’attività della «Confrérie du Saint-Esprit», esistente fin dal 1012 come riportato sull’affresco raffigurante l’ultima cena.
L’intero fabbricato è stato restaurato e destinato nel 2003 a museo etnografico per restituire alla popolazione una parte della propria storia.
Donnas cosa vedere: Torre di Pramotton
Sul versante destro della Dora Baltea, su uno sperone roccioso che domina il fondovalle, si innalza la Torre di Pramotton o Tour d’Aviès. Per il panorama che si gode dal luogo in cui sorge, è conosciuta anche come Tour de Bellegarde.
Edificata nel XIII secolo dai signori di Bard e successivamente divenne di proprietà dei Conti di Savoia. Fu usata probabilmente come punto di controllo e per collegare visivamente i Castelli di Pont-Saint-Martin e Bard, infatti fu sempre presidiata da uomini armati.
Le Chiese
Tra le parrocchie della Diocesi di Aosta, la Parrocchia di Donnas è tra le più antiche anche se l’attuale edificio di culto, intitolato a San Pietro in Vincoli è risalente agli anni 1828-30.
La chiesa fu riedificata sulle fondamenta di una precedente costruzione religiosa risalente probabilmente al Duecento. La chiesa, riccamente affrescata, conta tre navate delimitate da pilastri quadrati che sorreggono archi a pieno centro, sui quali una cornice costituisce la base per gli archi della volta.
Tra i cinque altari, spicca per l’imponenza e la policromia del marmo l’altare maggiore risalente al XVIII secolo.
Sulla sponda destra della Dora Baltea sorge la Parrocchia di Vert intitolata alla natività di Maria Vergine.
In epoca medievale la parrocchia era autonoma, ma, in seguito a un’inondazione che distrusse la chiesa, fu provvisoriamente unita a quella di Donnas e ne rimase, a fasi alterne, conglobata sino al 1836.
La chiesa fu riedificata tra fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento grazie anche ai lasciti di due parrocchiane; infine nel 1837 il Vescovo decretò che una parte del territorio, costituito dalle frazioni della destra orografica della Dora, diventasse parrocchia autonoma.
Di grande interesse l’altare maggiore in legno intagliato con la raffigurazione del Padreterno e una preziosa statua della Madonna, risalente al XIV secolo, custodita in una nicchia.
Manifestazioni: Fiera di Sant’Orso
Nella cornice dell’antico Borgo medievale di Donnas si svolge ogni anno la Fiera di Sant’Orso. Fino a qualche decennio fa la manifestazione si svolgeva il 31 gennaio, vigilia della festa di Sant’Orso; ora la manifestazione coincide normalmente con l’ultima domenica di gennaio ed è considerata un’anticipazione dell’omonima manifestazione di Aosta.
Un tempo fiera per la vendita degli attrezzi agricoli costruiti durante l’inverno, col tempo si è trasformata in vetrina dell’artigianato tipico e di tradizione della Valle d’Aosta dove poter ammirare sculture, bassorilievi, intagli su legno e pietra ollare, oggetti in metallo o in tessuto.
Numerosi sono gli appuntamenti della Petite Foire, a partire dal venerdì sera con la “veillà” nelle cantine del borgo a cui segue sabato la caratteristica fiaccolata degli artigiani accompagnata dai numerosi spettacoli folcloristici.
La domenica il Borgo medievale si anima della presenza di centinaia di artigiani pronti ad accogliere i numerosissimi visitatori.
Attività: Climbing Park Balteo
Donnas è conosciuta dai climbers per le sue falesie e negli anni 2000 una specifica porzione del territorio comunale è stata riscoperta e risistemata dagli appassionati del boulder. Oggi lo sport outdoor è diventata un’opportunità di sviluppo da affiancare ed integrare al turismo enogastronomico e storico/culturale.
I nomi delle vie del Masso Vigneti di Reisen ricordano la viticoltura eroica che ha trasformato con pazienza e fatica i pendii tra Donnas e Pont Saint Martin.La Piramide di Pomerou è invece dedicata a personaggi e momenti importanti della storia e vita di Donnas.
Turismo enologico
La coltivazione della vite ha da sempre una grande importanza nell’economia di Donnas e, soprattutto, ha segnato in maniera monumentale e indelebile un intero versante della montagna dove si possono ammirare i terrazzamenti.
Un lavoro imponente di dissodazione e riorganizzazione del terreno che ha permesso la coltivazione della vite sulla montagna, ma l’impossibilità di avvalersi di mezzi meccanici fa sì che qui si raggiunga la massima espressione della “viticoltura eroica”.
La viticoltura di questo territorio è particolarmente vocata alla coltivazione di Nebbiolo, vitigno adatto alle pergole dei terrazzamenti e che si presta a dare un vino da invecchiamento. Non mancano i bianchi come l’Erbaluce e il Pinot Gris.
La costa è inoltre attraversata dalla Strada dei Vigneti in cui si può godere della vista delle topie (pergole) che sorreggono le viti e dei barmet, che sono cantine ricavate sotto un grosso masso. In questo locale, prettamente sotterraneo, la temperatura è sempre stabile e particolarmente adatta alla conservazione del vino.
Nel 1971 si assegnò la Denominazione di Origine Controllata al Donnas e vi fu la nascita della Caves Cooperatives de Donnas che riunisce i viticoltori locali.
Donnas fa parte dell’associazione nazionale Città del Vino che conta oltre 500 Comuni a vocazione vinicola. Inoltre insieme ad altri comuni valdostani Donnas si trova sull’itinerario della Route des vins che propone percorsi tra i vigneti.
Per saperne di più sulla viticoltura locale si consiglia la lettura di: Donnas, i vini della Valle d’Aosta tra signorie alpine e dominio Sabaudo.
Qui un itinerario enograstronomico alla scoperta delle diverse sfumature del Nebbiolo.
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