Ponte romano di Pont Saint Martin - Bassa valle d'Aosta

La bassa Valle d’Aosta lungo la 5° tappa della Via Francigena

In questo itinerario scoprirete le bellezze della cosiddetta bassa Valle d’Aosta percorrendo la quinta tappa della Via Francigena, da Verrès e Pont-Saint-Martin, fino al confine col Piemonte.

Un itinerario dal ritmo lento scandito dal rumore dei propri passi, dal suono delle campane e dal vociare della gente ai fontanili, attraversando piccoli paesi in cui si celano piccoli tesori e golose produzioni gastronomiche.

Borgo di Verrès e Prevostura di Saint-Gilles

L’itinerario inizia a Verrès, piccolo paese sorto sulla Via romana delle Gallie e noto in antichità col nome Vitricium.
Il vivace borgo attraversato dal torrente Evançon conserva intatta la sua struttura medievale e antichi palazzi di pregio tra cui spicca la Prevostura di Saint Gilles.

Secondo la tradizione il convento di Saint-Gilles sarebbe stato fondato nel 912 ed i suoi canonici, retti da un prevosto, vivevano in comunità seguendo la regola di Sant’Agostino. Nel corso del tempo la Prevostura divenne molto importante grazie alle donazioni ricevute e ai possedimenti ottenuti su tutto il territorio regionale.
L’edificio, rimaneggiato più volte, ha una forte impronta tardo gotica e fu molto amato dalla famiglia Challant tanto che qui Ibleto fece costruire la propria tomba sepolcrale.

Dall’alto di una rocca l’imponente castello di Verrès, costruito nel XIV secolo da Ibleto di Challant, domina l’intera borgata e l’imbocco della Val d’Ayas. Poderoso cubo di 30 metri per lato, il castello è un bellissimo esempio di castello difensivo medievale. Rimaneggiato nel corso del Cinquecento da Renato di Challant, fu aggiornato alle nuove tecniche di offesa del tempo aggiungendo mura e torrette poligonali.

Durante il Carnevale Storico di Verrès il castello e il borgo rivivono i fasti della nobile casata degli Challant con festose rievocazioni storiche che vedono protagonisti la coraggiosa Caterina di Challant ed il consorte Pierre d’Introd.

Arnad e il Lardo

Proseguendo verso il Piemonte e costeggiando la Dora Baltea si giunge ad Arnad.

Qui la Via Francigena attraversa la parte più antica del paese dove è possibile ammirare un antico torchio comunitario ottocentesco, ma soprattutto la bellissima chiesa dedicata a San Martino.
La chiesa romanica di Arnad fu di proprietà dei Benedettini di Fruttuaria sin dal 1019, distrutta poi da una inondazione venne restaurata nel 1500. Si tratta di una delle più belle chiese romaniche della Valle d’Aosta.
Gli esterni presentano lacerti di affreschi quattrocenteschi attribuiti al cosiddetto “Maestro di Arnad”, mentre gli interni presentano imponenti volte gotiche a crociera. All’ingresso un particolarissimo portale quattrocentesco in pietra lavorata raffigura due rami intrecciati, simbolo di un’alleanza importante: il matrimonio tra un membro della famiglia Challant ed uno della famiglia Vallaise, originaria del paese.

A monte del paese il bianco castello Vallaise, di proprietà dell’omonima famiglia è in fase di restauro. Dal castello è possibile raggiungere il santuario di Machaby, dedicato alla Madonna delle Nevi, le cui origini risalirebbero al XIV secolo.
 


Lardo di Arnad e salumi valdostani

Lardo di Arnad e salumi valdostani


 
Ma oltre che per la sua chiesa Arnad è famosa anche per il suo gustosissimo lardo.
Si tratta dell’unico Lardo DOP in Europa prodotto ancora oggi con metodi tradizionali. Il Vallée d’Aoste Arnad DOP è ottenuto dal dorso del maiale che opportunamente lavorato viene posto a maturare per almeno tre mesi nei “doils”, appositi contenitori in cui la carne viene alternata a strati di erbe aromatiche per essere poi ricoperta da una salamoia. Il prodotto finale è un salume dolce che si scioglie in bocca, perfetto come antipasto servito con castagne e pane nero ed abbinato al vino locale: l’Arnad-Montjovet DOC.

Attraversando la Dora si raggiunge la frazione di Echallod col suo bel ponte in pietra, tra i più pittoreschi della Valle d’Aosta. Restaurato più volte nel corso dei secoli, il ponte a schiena d’asino poggia su tre arcate sostenute da robusti contrafforti.
 

Hone

Camminando lungo la destra orografica della Dora Baltea si giunge a Hone, ai piedi della Valle di Champorcher.

Da non perdere la visita alla Chiesa parrocchiale di San Giorgio che vanta origini molto antiche in quanto già citata nella bolla di Papa Alessandro III del 1176. Nei primi decenni del Settecento l’edificio venne ricostruito, ma solo nel 1897 l’interno venne interamente affrescato dai fratelli Artari, pittori di Verrès.

Tra gli elementi più interesssanti vi sono gli altari settecenteschi in stile barocco ed il pulpito ottocentesco composto da vari pannelli scolpiti che narrano la leggenda aurea di San Giorgio.
 

Borgo e Forte di Bard

Si prosegue verso Bard costeggiando la montagna e attraversando la zona industriale di Hone, piccolo paese ai piedi della Valle di Champorcher.

Il borgo medievale di Bard, come il borgo di Verrès, è un tipico villaggio di attraversamento nato lungo la strada romana. Esso conserva pregevoli edifici residenziali del XV-XVI secolo tra cui Casa Challant, con dettagli decorativi e architettonici simili a quelli presenti nel castello di Issogne, Casa del Vescovo e l’elegante Palazzo Nicole.
Il borgo è dominato da una grande rocca sulla quale si staglia la mole del Forte di Bard, un vero e proprio baluardo nella bassa Valle d’Aosta oltre a costituire un bellissimo esempio di architettura militare in Valle d’Aosta e nell’intero arco alpino.

Il Forte, costruito nell’Ottocento dai Savoia, svolse un ruolo importante in occasione della calata dell’armata francese guidata da Napoleone Bonaparte nel maggio del 1800. Il Forte, aperto tutto l’anno, ospita eventi, musei e mostre temporanee.
 

Forte di Bard

Forte di Bard


 

Donnas e i vigneti eroici

La Via Francigena prosegue poi a Donnas, paese che si sviluppa sulla sinistra orografica della Dora Baltea e rinomato per la produzione del vino.

A Donnas si trova uno spettacolare tratto della Via delle Gallie, qui i Romani hanno scalpellato il duro granito per ricavare la sede stradale. A testimonianza della grande opera compiuta hanno lasciato un arco scolpito nella pietra ed un imponente miliario. Attigua alla strada delle Gallie si trova il borgo medievale che accoglie ogni gennaio la tradizionale Fiera di Sant’Orso.

La passeggiata prosegue lungo i vigneti eroici ricavati in terrazzamenti aggrappati alla montagna. Qui i vignerons locali hanno strappato pezzi di terreno alla natura per coltivare la vite e ricavarne un prelibato vino rosso: il Donnas DOC, prodotto con uve Nebbiolo Picotendro è stato primo vino valdostano ad ottenere la denominazione DOC nel 1971.
 

Bassa Valle d’Aosta: Pont-Saint-Martin

L’itinerario attraverso la bassa Valle d’Aosta e lungo la 5° tappa della Via Francigena in Valle d’Aosta si conclude a Pont-Saint-Martin, ultimo paese prima del confine col Piemonte.
Scendendo dai vigneti si raggiunge il vecchio cimitero di Fontaney con l’annessa chiesetta, fatta costruire dal barone Pierre de Vallaise alla fine del XVI secolo come riproduzione della Cattedrale di Aosta.
Lungo la strada sorge anche l’elegante castello Baraing, costruito alla fine del XIX secolo in stile neogotico è attualmente la sede della Comunità Montana.

Raggiunto il borgo di Pont-Saint-Martin merita una visita il ponte romano risalente al I sec. a. C. Il ponte costituisce un’importante testimonianza dell’architettura romana in Valle d’Aosta ed è parte integrante della Via delle Gallie.
Secondo l’antica leggenda del “Ponte del diavolo” sarebbe stato costruito dal Diavolo su invito di San Martino. Ogni anno a febbraio il paese si anima grazie al Carnevale storico che ripropone proprio l’antica leggenda e la contrapposizione tra Salassi e Romani.

Dal ponte e volgendo lo sguardo verso l’alto, non si possono non notare i resti del castello di Pont-Saint-Martin, anche noto come Castellaccio il cui nucleo originario risalirebbe all’XI secolo.

Qui la tappa sul sito ufficiale della Via Francigena

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